Biografia

Giordano Pini ha studiato presso l’Istituto d’Arte P.Petrocchi di Pistoia dal 1975 al 1980 conseguendo il diploma di maturità artistica con indirizzo “arte dei metalli”, instaurando un’amicizia con Umberto Bovi (insegnante di laboratorio) e Jorio Vivarelli (insegnante di disegno professionale).

Fin da giovane sperimenta le tecniche della lavorazione orafa. Dal 1981 al 2003 si dedica all’insegnamento e anche alla produzione orafo-scultorea.

Nel 1978 è autore di una “Medaglia per la comunità Montana Acquerino- Felcinaia” di Pistoia. Produce una serie di esemplari per la Triennale della Medaglia d’Arte.

A metà degli anni ‘80 collabora con la ditta Mancadori di Milano per la produzione di originalissime opere di gioielleria.

Nel 1994 realizza il monumento commemorativo per le vittime civili del bombardamento di Piteccio (PT), avvenuto durante la seconda guerra mondiale.

Del 2006 è la scultura “Pianeta Musicante – dedicato a Marina” permanentemente esposta a Pistoia nel Museo Marino Marini.

Due opere di Pini sono presenti nelle collezioni del gioiello contemporaneo presso il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze.

Poetica

“È il mondo della natura, incontaminato, fiabesco, musicale, che ispira le sue creazioni; un mondo reale e impalpabile insieme, in cui tutto segue ritmi armonici e si avvicenda seguendo il corso delle stagioni, dell’alternanza tra luce ed ombra, silenzi e suoni, rumori, voci… Un mondo fluido, in cui zampillano acque limpide e fresche che richiamano alla memoria i giochi dell’infanzia, tra i sassi delle gore e lo scorrere dei torrenti di montagna…

Per questo le sue creazioni rifiutano gli spigoli: amano la morbidezza, la sinuosità, le forme che rievocano i ciottoli dei fiumi, gli zampilli delle fonti, i petali dei fiori, l’ondeggiare delle erbe al vento, gli intrecci delle foglie e dei rami e le armonie di un corpo di donna… Il senso di una femminilità sottile e profonda, intrigante e discreta percorre infatti i gioielli che, per quell’eterno femminino, nascono e vivono, esprimendo emozioni, racchiudendo storie, tramandosi di simboli, di echi e di rimandi: al mondo classico e al mito, agli astri e alle nuvole del cielo e ai variegati momenti della vita quotidiana…

I pieni e i vuoti, i chiaroscuri, i colori delle pietre preziose o le luminescenze morbide della madreperla, i bagliori dell’oro e dell’argento, la materia che sembra plasmarsi al tatto ed assumere forme non definite creano così una dimensione metaforica che permette letture molteplici, incrociate, sovrapposte..Sullo sfondo, un tributo costante alla sapienza artigianale del territorio, alle mani esperte che lavoravano il ferro, incandescente e caldo, e agli artisti che quella sapienza hanno saputo indirizzare in forme senza tempo, dentro e oltre la storia”

Professoressa Anna Brancolini